
Dal 2015 una
quota stabile e significativa di centraline registra il mancato rispetto dell'obiettivo per l'ozono.
Anche a Roma e Napoli prevalgono i superamenti da particolato,
anche se negli ultimi due anni le frequenze si sono allineate alla media
dei capoluoghi.
La qualità dell'aria
nelle città
dipende dalla concentrazione di diversi inquinanti, tra i quali il particolato,
(PM10 e
PM2,5), il biossido d'azoto (NO2) e l'ozono (O3) sono quelli generalmente riconosciuti come più dannosi
per la salute.
Per l'insieme dei capoluoghi i superamenti dei limiti
di legge e dei valori di riferimento stabiliti dall'Oms,
sono leggermente diminuiti tra il 2013 e il 2020, salvo alcuni peggioramenti
nel 2015 e nel 2017, raggiungendo il valore più basso nel 2019, mantenuto anche
nel primo anno di pandemia.
A Milano la frequenza dei superamenti è stata circa il doppio della
media dei capoluoghi, anche se negli ultimi anni
la dinamica
dell'inquinamento segue quella dell'insieme dei
capoluoghi. Prevalgono i superamenti da particolato (PM10 e
PM2,5) mentre diminuiscono quelli da biossido d'azoto
(NO2).