
Determinante anche il processo di urbanizzazione del territorio avvenuto tra il XIII e il XIV secolo ad opera dei Comuni dell'Italia centro-settentrionale. Nonostante le norme e i divieti previsti dagli statuti cittadini, le condizioni igieniche dell'ambiente non erano delle migliori a causa dei residui nocivi e maleodoranti delle diverse attività produttive come quelle che riguardavano i lavori di macelleria, i conciatori di cuoio e i fabbri e gli armaioli, colpevoli spesso di causare incendi. Nell'Italia Meridionale Federico II di Svevia con le Costituzioni di Melfi emanò una serie di norme a difesa della salubrità dell'aria per tutelare l'ambiente da lavorazioni artigianali nocive come la macerazione della canapa e del lino che venivano sequestrati a chi non le rispettava anche se non riuscì ad evitare l'inquinamento delle acque con i residui della loro lavorazione che contenevano sostanze tossiche.

Lo sfruttamento dell'uomo delle risorse del pianeta, causa dei cambiamenti climatici conseguenti all'inquinamento ambientale, non è un fenomeno recente. Il degrado ambientale che sta interessando il nostro pianeta è il risultato di alcuni comportamenti operati dall'uomo sul lungo periodo. Forme di degrado ambientale erano già presenti durante il basso medioevo, tra il 1000 e il 1300, quando grazie al periodo di pace e alla fine della peste, si verificò una grande crescita demografica che diede vita alla prima crisi energetica in quanto si rese necessaria una maggiore quantità di legno per costruire case, mulini ad acqua e a vento, ponti, ma anche per il riscaldamento domestico e la costruzione di navi. Ciò intensificò il fenomeno della deforestazione in modo da ricavare legna ma anche aumentare la superfice delle terre arabili e dei pascoli per ottenere maggiori risorse alimentari. La distruzione degli alberi a vantaggio dei campi aumentò in molte zone il pericolo di frane e alluvioni. Per limitare il disboscamento, il legno fu gradualmente sostituito dal carbone che però contribuì ad aumentare l'inquinamento atmosferico.

Rispetto alla situazione attuale, i Comuni dell'Italia centro-settentrionale si preoccuparono comunque del decoro urbano. Le città non dovevano presentare edifici rovinati. Per il loro stesso decoro, ma anche per favorire il commercio, era prevista la manutenzione di vie e strade interne, in modo da rendere più agevole il viaggio a mercanti e viandanti. Le strade non si presentavano più fangose come in passato, ma ricoperte di ghiaia o pietre levigate. Oggi le nostre città sono pieni di edifici rovinati, le strade sono impraticabili con disagi sia per i pedoni che per le auto.